venerdì 24 aprile 2015

IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI SAN MAURIZIO CANAVESE NEL 1861



CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI SAN MAURIZIO CANAVESE NEL 1861.

ITALIANI, DEL REGNO DELLE DUE SICILIE E DEGLI ALTRI STATI ITALIANI "PREUNITARI",  DEPORTATI E RINCHIUSI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO E STERMINIO DAL 1860 IN POI.

Quanti sono gli Italiani del Sud  e degli altri Stati Italiani "preunitari" fatti prigionieri di guerra militari e civili e deportati e rinchiusi nei vari campi di concentramento e di sterminio dal 1860 in poi?

Se ne perde il conto!

Il Campo di Concentramento di San Maurizio Canavese, nella Zona delle Vaude, presso Lombardore, che è qui sopra illustrato in una stampa dell'epoca, era il più grande delle decine di campi di concentramento e delle centinaia di luoghi di detenzione per i prigionieri delle guerre dal 1860 in poi, e, a suo tempo, contenne contemporaneamente fino a più di 10'000 prigionieri di guerra duosiciliani, ma dato che molti venivano avvicendati, dato che vi era: chi moriva per la durissima vita, senza ripari di alcun genere dalle intemperie e dormendo per terra all'addiaccio, chi si ammalava e veniva spostato in qualche ospedale militare, chi comunque con varie motivazioni veniva spostato altrove, se del caso anche presso altre carceri militari ordinarie o straordinarie e punitive come la famigerata Fortezza di Fenestrelle, chi accettava di abiurare dalla fedeltà al suo Stato e veniva fatto entrare nei ranghi dell'esercito dei vincitori,  è ovvio che per quel campo si avvicendarono molti più dei 10'000 prigionieri di guerra che furono il livello numerico massimo di coloro che vi erano contemporaneamente imprigionati .

Successivamente, ancora fino a qualche decennio fa, l'area militare dell'ex Campo di Concentramento di San Maurizio Canavese era stata usata dall'esercito come "Poligono di Lombardore" per l'addestramento con i carri armati, ragion per cui anche nei paesi circostanti si era persa la memoria del suo tragico uso iniziale come campo di concentramento nel 1861.

Questo di San Maurizio Canavese era sicuramente il più esteso e soprattutto il più affollato, ma pur nella sua estrema durezza non il più terribile, perché questo primato spettava senza alcun dubbio al famigerato e perciò più nominato, conosciuto e temuto di tutti i Campi di Concentramento, Punizione e Sterminio d'Italia nel 1861 ed anche dopo, fino a successivamente la Seconda Guerra Mondiale, e che era il Campo di Concentramento e di assicurato sistematico sterminio della Fortezza di Fenestrelle, a 1'200 msm, in mezzo alle aspre e gelide montagne della Vallata Alpina del fiume Chisone nei pressi di Pinerolo in Provincia di Torino.

Perché non si perda del tutto la memoria di quei patrioti che sacrificarono la vita non solo nei campi di concentramento e sterminio di San Maurizio Canavese e di Fenestrelle, ma anche di San Mauro, di Alessandria, di Novara, di Savona, di Genova, di Milano, di Gaeta, e tantissimi altri, vi invito ad iscrivervi al gruppo facebook, di cui alleghiamo qui sotto il link, relativo proprio al Campo di Concentramento di San Maurizio Canavese ed anche agli altri gruppi e pagine facebook che abbiamo aperto fin da prima del 26 aprile del 2009 in memoria ed in onore di coloro che Giovani e Forti Patrioti Italiani del Sud e di tutti gli altri Stati Italiani "preunitari"!

E' giusto, anche dopo più di 150 anni, ricordare quelle persone che,... per i loro ideali di Fede nel loro Dio, per la loro lealtà al loro Stato, per avere legittimamente difeso la loro Patria e per non avere rinnegato e disprezzato la loro stessa appartenenza etnica,... furono sterminati dai vincitori con un'atroce morte, avendoli fatti criminalmente patire non solo la privazione della libertà, ma anche gli stenti, la fame, il freddo, i lavori forzati, le offese, le umiliazioni, le lacrime, il sangue, le torture, e la massima disperazione di chi sa di essere praticamente condannato a morte senza remissione, lontano dai propri cari e dalla propria amata terra!

Ancor oggi come allora, dopo più di 150 anni, essi sono senza neanche un segno, almeno un sasso votivo che ne ricordi e ne onori la memoria ed il sacrificio supremo della vita con cui ciascuno di loro,... pur battuto materialmente e vinto fisicamente sul campo di battaglia e ridotto a prigioniero e schiavo in catene nel corpo, ma per nulla domato nell'animo, e niente affatto convinto nella mente, e ancora con l'assoluta libertà morale dello spirito che non aveva mai alienata neanche sotto tortura,  e nonostante fosse al fondo dell'abisso della sconfitta  e della rovina di tutto il suo mondo,... volle... comunque essere lui in persona l'unico ed ultimo sovrano signore e padrone della sua vita!...

Ciascuno di loro seppe mantenere chiara e ferma coscienza che,.. anche e perfino lì ed allora, al fondo di quell'abisso di sventure,...  era sempre e comunque possibile scegliere se vivere o non vivere senza la libertà!...

Ciascuno... scelse... di mantenere il massimo rispetto di se stesso per quello che era allora, che era stato prima e che era convinto che fosse giusto essere!...

Scelse... di tributare il supremo onore a quello che  nella sua  coscienza credeva che fosse vero e giusto!... e  di testimoniare perfino con l'estremo martirio e con il massimo sacrificio appunto della sua vita:...

- anzitutto la sua intatta Fede nei confronti del suo Dio che per secoli e secoli era stato anche il Dio dei suoi padri ed antenati!... con lo stesso spirito di fede che secoli prima aveva animato gli Ottocento Santi Martiri di Otranto che nel 13 agosto 1480 preferirono essere tutti decapitati in un sol giorno dal feroce sultano Maometto II piuttosto che rinnegare la propria fede.

- e poi il suo legame di affetti familiari e parentali con la sua Gente, l'amore per sua Patria, la stima per la grandezza del suo Popolo, l'orgoglio di appartenere ad una grande Nazione,...  e la lealtà alla sua parola data ed ai suoi giuramenti a quello che lui ed il suo Popolo per generazioni avevano  sempre fermamente ritenuto loro Legittimo Stato!... .
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